Introduzione
Il fenomeno droga si propone con una gravità ed ampiezza ormai note. Esso, da tempo, mostra un modo di esprimersi così pervasivo da conquistare molti tratti del vissuto ordinario, seguendo eventi e fatti culturali che modificano il trend di abuso.
Non interessa più solo le marginalità sociali, né presenta distinzioni di classe o di sesso, aggredisce precoci fasce di età, invade i momenti di aggregazione giovanile, tra i quali è diffusa l’idea di non pericolosità di quanto “ingerito”.
Osservazioni
Osservazioni nazionali indicano che alcuni ragazzi iniziano ad utilizzare sostanze all’età di 12-13 anni. Il rischio di uso ed abuso di droghe aumento fortemente durante i periodi di transizione come, ad esempio, il cambio di scuola, i trasferimenti ecc.
Nelle fasi iniziali dell’adolescenza, quando i ragazzi frequentano il primo anno di scuole superiori, possono incontrare una maggiore disponibilità di sostanze, di cui usano i ragazzi più grandi, o anche affrontare momenti sociali dove le droghe sono utilizzate.
Inoltre, la capacità di giudizio negli adolescenti è in fase di sviluppo come le capacità decisionali e questo può limitare fortemente la loro abilità nel valutare accuratamente i rischi o prendere giuste decisioni.
Contemporaneamente molti comportamenti che sono normali aspetti del loro sviluppo come, ad esempio, il desiderio di fare qualcosa di nuovo e rischioso, possono incrementare la tendenza adolescenziale a sperimentarsi con le droghe. Alcuni adolescenti possono subire una pressione psicologica da parte di amici che utilizzano sostanze perché condividano con loro tale esperienza.
Altri possono pensare che assumere sostanze come l’alcol, la cocaina, la marijuana, possa risolvere la loro ansia nelle situazioni sociali, rendere la vita meno noiosa, essere accettati, riconosciuti….
In questo senso le sostanze hanno la forza di intermediare le funzioni. Non meno importante, “introdurre” sostanze stupefacenti in un cervello che è ancora in via di sviluppo può avere conseguenze profonde e permanenti. Le istituzioni, come ad esempio la scuola, hanno acquisito una grossa sensibilità attorno al problema, poiché hanno osservato nel corso degli anni l’estensione del fenomeno. La scuola funge inoltre da prezioso laboratorio in grado di fornire elementi che passano tra i giovani: dalle nuove espressioni gergali, ai modi comportamentali (gusti, tendenze); riflettendo pertanto la loro realtà.
Per le ragioni sopra indicate la scuola diviene certamente sito privilegiato per interventi di prevenzione. La finalità del progetto risponde sia ad una esigenza conoscitiva, sia di fornire una maggiore consapevolezza delle emozioni che possono guidare l’adolescente verso la scelta delle sostanze. Il lavoro didattico si rifà alla capacità di conoscere, gestire e regolare le emozioni proprie ed altrui in riferimento alla capacità di saper affrontare le diverse situazioni che si propongono; offendo capacità critiche. Il quadro descritto precedentemente ben spiega come i nostri adolescenti siano vulnerabili ad altri tipi di dipendenza, non solo le droghe, anche il fumo di sigaretta, il gioco d’azzardo, l’uso smodato di internet e dei cellulari.
Tutte le dipendenze condividono il medesimo funzionamento cerebrale e comportamentale, così difficilmente si riesce a smettere di fumare, giocare, staccare dal cellulare… Interventi di prevenzione in altri ambiti sono da considerarsi.
Obiettivi generali del progetto
Prevenzione primaria
Sì può ritenere efficace:
- Togliere le droghe dal buio della clandestinità e rendere trasparente il loro meccanismo d’azione, i loro effetti, la loro scienza;
- Capire le profonde ragioni e significati dell’uso, dell’abuso e della dipendenza;
- Conoscere i meccanismi propri, dando coscienza alle emozioni;
- Fornire maggiori possibilità di difesa rispetto al fenomeno.